A cura di Manuela Moschin
Oggi la mia attenzione è rivolta nei riguardi di un’opera di Annibale Carracci intitolata “Il Mangiafagioli” 1583-1584 (Fig.1) . Si tratta di un dipinto che colpisce per la naturalezza della scena, nella quale Carracci sembra già anticipare il realismo barocco. Una pittura cosiddetta di genere, costituita dalla rappresentazione di soggetti di uso comune tratti dalla vita quotidiana: la scodella di fagioli, una brocca, un bicchiere, un coltello, un piatto, il pane, dei porri. A sinistra una finestra illumina la scena, esaltando il volto del personaggio.
Il personaggio ritratto è un popolano che è stato raffigurato mentre sta degustando una succulenta zuppa di fagioli e… guai a chi gliela tocca (tra l’altro mi ricorda una mitica scena tratta dal film “Lo chiamavano Trinità” con Terence Hill - Fig.3) . Da notare come lo sguardo fisso e diffidente, assieme al gesto della mano che porta il cucchiaio sgocciolante alla bocca, sottolineino la sua bramosia nel trangugiare la pietanza. L’opera è talmente realistica e attuale da riuscire a evocare i consueti pasti frugali, consumati rapidamente durante una pausa pranzo. L’impressione che ne esce è quella di una foto a sorpresa nei riguardi di una persona che sta pasteggiando.
La svolta risiede anche negli oggetti raffigurati, che non sono più sfarzosi e brillanti come lo furono, invece, quelli rappresentati dal Veronese.
Nella foto sottostante è raffigurato lo studio del soggetto.
Mi potete seguire anche nella pagina Facebook LibrArte.eu https://www.facebook.com/librarte.blog/ e nel Gruppo Facebook Storie di Libri dello scrittore Pasquale Cavalera con il quale collaboro https://www.facebook.com/groups/storiedilibriCOM/
Arrivederci in arte
Manuela
Comments