A cura di Manuela Moschin
Nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari è presente un capolavoro di fondamentale importanza. Si tratta del “Trittico dei Frari” di Giovanni Bellini. Un’opera situata nella Cappella Pesaro, che fu donata dai figli di Pietro Pesaro e Franceschina Tron, in memoria della madre defunta. La Pala è formata da tre tavole racchiuse in una cornice dorata che, illusivamente, crea l’ingresso di una cappella absidata. Il mosaico dorato della volta, che ricorda la Basilica di San Marco in stile bizantino-veneziano, riflette una luce calda sulla figura della Madonna e del Bambino. Essi sono posti nel comparto centrale, all'interno di un altare ricco di decorazioni, nel quale vi sono due graziosi putti musicanti. Ai due lati sono presenti i Santi Nicola da Bari, Pietro, Marco e Benedetto come santi omonimi e protettori dei committenti Pesaro. Sulla cupoletta semicircolare vi è una preghiera alla Vergine:
IANUA CERTA POLI DUC MENTEM DIRIGE VITAM: QUAE PERAGAM COMMISSA TUAE SINT OMNIA CURAE (Porta sicura del cielo, guida la mente, dirigi la vita: sia tutto ciò che faccio affidato alla tua cura).
In quest’opera Bellini manifestò una grande padronanza nell'uso della prospettiva, in quanto è riuscito a creare una fusione tra volumetria, colore e luce. Le tinte applicate sulla tela possiedono una tonalità calda, ciò è dovuto alla sua grande abilità nell'applicare sul dipinto una varietà di colori complementari, che contribuiscono ad evidenziare la simmetria architettonica e compositiva del trittico. Le sue combinazioni spaziano dal blu al rosso degli abiti di Maria, al broccato d’oro sullo sfondo, ai gialli e marroni degli angeli e ancora ai marroni dei gradini di marmo venato.
Alle estremità esterne delle campate laterali, il pittore rappresentò un paesaggio veneto, mentre nella parte bassa del dipinto, creò il punto di osservazione, ossia un accorgimento utilizzato dal pittore per obbligare lo spettatore-devoto ad alzare lo sguardo verso le figure divine. L’opera è firmata e datata sul gradino del trono nel pannello centrale.
Giovanni Bellini (Venezia, ca 1435-1516) fu uno dei massimi artisti del Rinascimento e un innovatore della pittura veneziana. Si formò nella bottega del padre Jacopo, ma seguì in parte l’influsso del cognato Andrea Mantegna, che nel 1453 sposò Nicolosia la sorella di Giovanni. Nel 1483 divenne il pittore ufficiale della Repubblica veneziana. Egli dipinse scene storiche e vite di santi, pale d’altare e ritratti, ma soprattutto produsse una grande quantità di Madonne, le quali furono innovative nello stile ma tradizionali nel soggetto e nel significato.
Vi ringrazio per aver consultato il blog.
Manuela
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