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Il blog "Un libro sotto la lampada" intervista Manuela Moschin



Con immenso piacere riporto l'intervista alla quale ho avuto l'onore di rispondere per il blog "Un libro sotto la lampada" a cura di Elisabetta Baldini che ringrazio. Nel suo sito troverete anche la recensione del mio libro atman: https://unlibrosottolalampada.blogspot.com/2021/08/atman-di-manuela-moschin.html

Ecco l'intervista:

Un po' di luce sull'autrice

Manuela Moschin (nata a Mestre, Venezia) è una scrittrice, saggista e poetessa italiana. Laureata in Storia dell'Arte - Conservazione dei Beni e delle Attività Culturali, conseguita presso l'Università Cà Foscari di Venezia, ha anche un blog e una pagina facebook d'arte chiamata "LibrArte" in cui si occupa di Arte e Libri di ogni tipologia.

Possiede una particolare predilezione per l'arte e la letteratura.

INTERVISTA ALL'AUTRICE

Ciao Manuela e benvenuta nel mio spazio letterario. Grazie per essere qui a conversare sul tuo libro di poesie "atman", a cura di Storie di libri. Vuoi parlarci un po' di te?

Cara Elisabetta, innanzitutto ti ringrazio per l'attenzione che hai riservato al mio libro. Inizio raccontando che sono nata a Venezia-Mestre, ma abito a San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Fin dai primi anni di studio manifestai interesse per la pedagogia e la psicologia del bambino, infatti mi diplomai come educatrice d'infanzia a Venezia. Per diversi anni le mie esperienze lavorative riguardarono i nidi d'infanzia e per un periodo seguii i bambini con disabilità. Gli studi universitari, invece, furono attinenti alla storia dell'arte, conservazione e gestione dei beni e delle attività culturali, che seguii nell'Università Cà Foscari di Venezia. La passione e l'interesse per il patrimonio culturale sono i motivi per cui dedico il mio tempo libero all'arte e alla letteratura. Frequentando poi le librerie e le biblioteche ho l'opportunità di approfondire alcune tematiche da proporre nel blog LibrArte https//www.librarte.eu, del quale sono la fondatrice. Il sito contiene articoli d'arte, segnalazioni di mostre, recensioni di libri, interviste agli autori e novità in libreria. Adoro visitare i musei e le città d'arte. Mi piace immergermi nelle opere d'arte, cercando di interpretarne i significati. Gli artisti molto spesso esprimono nelle opere i propri stati d'animo e i loro vissuti, dando libero sfogo alla creatività. Osservare un'opera mi gratifica tanto. Smuove le emozioni, donandomi una sensazione di immenso piacere. Mi è capitato diverse volte di commuovermi di fronte a un dipinto oppure una scultura, soprattutto quando si tratta di opere che sino a quel momento ebbi l'occasione di poter ammirare solo nei libri. L'eccitazione che si prova nel vederle dal vivo è straordinaria. Analizzando un dipinto o una scultura è possibile cogliere un'infinità di sfumature. Avvicinarsi ad un quadro, cercando di esplorare nei dettagli anche le minime pennellate e magari provare a viaggiare con la fantasia, immaginando il pittore nel suo studio, mentre sta elaborando il suo capolavoro, risulta essere un'esperienza entusiasmante. Sono sensazioni stupende ed è ciò che provo quando vado a visitare le mostre, poichè le opere d'arte, custodendo le anime di chi le ha create, sono testimonianze indelebili, in cui il tempo si è fermato e dove avviene la rinascita dell'artista.


La copertina del tuo libro ha qualcosa di ipnotico. Ha un particolare significato simbolico? Inoltre puoi illuminarci sulla scelta di questa parola particolare, atman, che dà il nome alla raccolta di poesie?

La copertina rappresenta l'immagine dell'atman. Mio marito Pedro Lava, che è un artista e architetto, l'ha creata riuscendo ad interpretare esattamente ciò che avevo in mente. Abbiamo proprio fantasticato immaginandola limpida, come la purezza dell'anima. La copertina è stata concepita nella tonalità del bianco, alludendo alla trasparenza. La figura è una semisfera, che fluttuando nell'aria viene spinta verso l'alto, simboleggiando in questo modo il momento della levitazione. È quello che si verifica durante la pratica della meditazione, nella quale avviene il sollevamento del corpo umano dal terreno. L'idea di scrivere il titolo in minuscolo si riferisce al significato umile dell'anima. Le sfumature chiare nelle gradazioni argentate, invece, intendono significare il filo che unisce l'anima al corpo. La scelta della parola atman, un termine sanscrito traducibile in anima individuale, soffio vitale, sè e coscienza spirituale, deriva dalla mia passione per gli insegnamenti legati alla filosofia indiana. Il Maestro spirituale Sai Baba parla così dell'atman: "Tu sei l'atman. Tu sei l'immortale, eterna anima. Tutto il senso e lo scopo del tuo corpo consiste nel fatto che tu consegua la conoscenza del Sè, la consapevolezza del Sè. Non ha altro scopo. Solo l'anima può, tramite il corpo, raggiungere la felicità, poichè essa realizza l'atman. Il corpo invece è solo un riflesso". Egli inoltre definisce l'atman: "La scintilla dell'Essenza divina che sostiene ogni essere, l'anima".

Nell'ultima pagina del libro fai un ringraziamento speciale a Pasquale Cavalera. Quanto è stato prezioso il suo aiuto per la realizzazione della tua opera letteraria?

Qui è doveroso essere onesta e chiara, pochè ci tengo in modo particolare a specificare che la sua presenza, in questo progetto, è stata basilare. Pasquale Cavalera è un ingegnere meccanico e uno scrittore per il quale provo una profonda stima. È una persona illuminante, sincera, altruista ed empatica. La sua capacità di persuasione e incoraggiamento sono impareggiabili. Tra noi, da qualche anno, è nato un rapporto di collaborazione e fiducia reciproca. Pasquale amministra con dedizione e impegno costante il gruppo Facebook Storie di libri, dove io sono moderatrice. Il ringraziamento che ho desiderato esprimere nel libro è un modo per essergli riconoscente, in quanto Cavalera, oltre a curare ogni minimo dettaglio, dall'impaginazione fino all'editing, è l'ideatore della raccolta di poesie e l'autore della prefazione. L'iniziativa sorse proprio da lui che, dopo aver letto qualche mio scritto, mi propose di pubblicare un libro di poesie. È così che è nato atman, grazie a Pasquale Cavalera.


Dopo poche pagine, si trova la dedica della tua raccolta di poesie a tua madre Mirella Alberti con testuali parole: "Sensibile potessa che rincuorava le deboli anime". Che ricordi hai di tua madre?

Ti ringrazio Elisabetta per averla menzionata. Inizierò narrando qualche piccolo ricordo, altrimenti dovrei parlarvi all'infinito. Mia madre morì purtroppo a soli 63 anni. Se lei potesse rispondere sicuramente le farebbe piacere specificare che nacque e visse a Venezia. Ci teneva molto, amava la sua città ed era molto orgogliosa. Ci racconterebbe che lei venne cresimata nella Basilica di San Marco a Venezia dal patriarca Roncalli, che venne poi eletto papa Giovanni XXIII. Lei era una poetessa solare ed estroversa. La dedica che si trova nella prima pagina di atman, dove scrivo "che rincuorava le deboli anime", si riferisce alla particolare sensibiltà nell'aiutare il prossimo e i più deboli. Aveva sempre una parola di conforto per tutti. Durante la stesura della mia raccolta di poesie ho percepito in modo profondo la sua vicinanza.

In questo tuo lavoro ci sono diversi componimenti ispirati alla visione soprattutto di quadri. Qual è stato il dipinto che ti ha fatto conoscere questo mondo straordinario che è l'arte pittorica?

Essendo di origini veneziane e avendo compiuto i miei studi a Venezia, la risposta mi sorge spontanea. È senz'altro Venezia la mia musa ispiratrice, una città d'arte che custodisce tesori inestimabili. Quest'anno, tra l'altro, ricorrono i 1600 anni dalla sua nascita che, secondo la tradizione, avvenne il 25 marzo 421, quando venne posata la prima pietra della chiesa di San Giacometo a Rialto. Il mio dipinto preferito è la maestosa Venezia.


I tuoi versi poetici hanno in sè uno stile meditativo. C'è un luogo particolare che ti permette di sentirti veramente ispirata e lasciarti così andare a riflessioni e sensazioni che si trasformeranno in pensieri profondi?

Da diversi anni pratico yoga e meditazione. Iniziai frequentando alcuni corsi, poi nel tempo imparai ad esercitarmi in autonomia. Inizio la pratica ogni mattina all'alba, leggendo qualche passo tratto da una serie di libri spirituali, dedicati alla crescita interiore e alla spiritualità. Seguo con interesse le filosofie indiane. Terminata la lettura comincio ad esercitare lo yoga, attraverso alcuni esercizi che si concludono con la meditazione, che eseguo con assoluta concentrazione.

In una delle tue poesie esprimi la tua gratitudine agli infermieri e al loro lavoro instancabile, soprattutto in un periodo come questo con le parole: "Fedeli paladini della cura". Cosa ne pensi di uomini e donne che si dedicano con cura e compassione agli altri?

La poesia recita così:


Lode agli infermieri

"D'indole suprema

i fedeli paladini

a curar gli infermi

s'avviano zelanti.

Anime in metamorfosi

soffrono mute

nei lindi camici

scordando gli affanni".

Non vi ho ancora raccontato che lavoro come amministrativa in un presidio ospedaliero, perciò ogni giorno sono a contatto con gli infermieri. Sono persone straordinarie e instancabili, dotate di un animo sensibile che, grazie alla loro professionalità, si prendono cura dei pazienti con dedizione e competenza. La poesia l'ho dedicata ai miei colleghi per i quali nutro una profonda stima e una grande ammirazione.

In un altro tuo componimento cogli l'attimo, quel momento magico e terapeutico che è la lettura. Qual è stato il primo libro che hai tenuto tra le mani? Cosa speri di trovare ogni volta leggendo un libro?

Le primissime letture risalgono al periodo dell'infanzia, quindi ci sono una serie di titoli che mi vengono in mente come Cuore, Pinocchio, Piccole Donne, e così via. Poi negli anni mi appassionai di romanzi storici, thriller storici, gialli e libri classici. Ora invece leggo qualsiasi genere, prediligendo la narrativa, i classici e i volumi di storia dell'arte. Qualsiasi libro è uno scrigno prezioso, che custodisce l'anima dello scrittore. Il compito e il privilegio del lettore è quello di saper cogliere tra le righe i suoi significati. Quando leggo un libro cerco di non crearmi delle aspettative. Durante la lettura mi lascio guidare dallo scrittore e immergendomi nelle sue pagine, viaggio con la fantasia. Di solito adoro annotare le frasi che mi colpiscono maggiormente.


In molti tuoi componimenti sono presenti immagini naturalistiche molto evocative. Cosa ti stupisce di più nella natura e nelle sue meraviglie?

La grandezza della natura mi sorprende sempre. I tuoni del temporale e il tamburellare della pioggia, l'aroma dei fiori con i suoi sgargianti colori, gli alberi che fioriscono in primavera e le foglie che, fluttuando nell'aria, dipingono l'autunno di dolci illusioni. E poi le celestiali melodie degli uccellini, una lucertola che accoglie i raggi del sole, il suono dell'acqua dei ruscelli, il rumore delle onde del mare che si infrangono sulla spiaggia. Si potrebbe andare avanti all'infinito ricordando i doni del creato.

Riflettendo sulla tua domanda mi è ventuo in mente anche questo bellissimo pensiero di Sai Baba, quando disse: "Quando hai osservato l'ultima volta una foglia? Quando hai goduto l'ultima volta il profumo di un fiore o di un frutto? Quando hai ascoltato l'ultima volta il gorgogliare di un fiume? Non puoi dire che vivi se non hai l'occhio nè orecchio per la natura. La natura è perfetta. Apriti ad essa, e prenderai sempre più parte alla perfezione della creazione. E come sperimenti al meglio la natura? Quando prendi contatto con essa. Parla con gli alberi e le piante. Cerca si capire cosa vuole dire il ruscello. Sogna nel profumo di un fiore. Pensa all'eterno rinnovamento della natura. Respirala, e la tua vita gorgoglierà gioiosa come il ruscello che, pieno d'amore, ti fece un segno di saluto quando te ne andasti".

Rimanendo in tema di natura, e poichè in molte tue poesie si può veramente annusare il profumo di diversi fiori, qual è il tuo preferito?

Possiedo una particolare predilezione per i fiori di campo, poichè mi ricordano l'infanzia, quando giocavo gioiosa nei campi e l'unica mia preoccupazione erano le ginocchia sbucciate. E poi i glicini perchè da bambina li mangiavo assaporandone la dolcezza. È per questo motivo che scrissi la poesia intitolata "Reminiscenza".


In un mondo che corre veloce, in cui il futuro diventa già passato, in cui la frenesia ci stordisce e il tempo sembra non bastare mai, pensi che la poesia possa essere un antidoto a questa nostra società "mordi e fuggi"?

Sono d'accordo con te. Credo che coltivare qualsiasi passione sia un eccellente antidoto contro i malesseri interiori. Lettura, scrittura, poesia, pittura, musica e così via sono attività estremamente appaganti e stimolanti. Le passioni sono terapeutiche, mantengono attiva la mente e suscitano un senso di infinita pace.


Hai altri progetti in cantiere?

Sì, mi sto dedicando alla scrittura della prima bozza del mio nuovo libro, che sarà un saggio. Ora approfitto per ringraziarti di cuore e per farti i complimenti per le domande curate e soprattutto pertinenti ai temi del libro.

Grazie a te per le tue riflessioni e a risentirci, magari con il tuo nuovo progetto!

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