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Il colore dei sogni di Pasquale Cavalera

Recensione

A cura di Manuela Moschin


Le poesie di Pasquale custodiscono sentimenti celati, da spolpare come un frutto appena colto. Sfumature segrete di parole, che echeggiano silenziosamente, sfiorando le corde dell’anima. Sussurri dal cuore, che si innalzano malinconici in versi melodici, da assaporare lentamente pagina dopo pagina.

La sua arte di esprimere concetti profondi spicca in ogni passo, suscitando intense emozioni.

Una raccolta di liriche sognanti, che emergono armoniosamente.

Componimenti da leggere e rileggere. Riaffiorano pensieri intrinseci.

Gioia e sofferenza si alternano, svelandosi magicamente.

Dolci suoni penetranti, che serbano verità offuscate dal dolore.

L’autore esprime l’amore per la scrittura: «La stilografica blu mi ha stregato bramava di restare tutta la notte dal calore della mia mano avvolta.»; e ancora:«L’incanto dello scrivere paragonabile soltanto al fascino della lettura».

Affronta temi quali l’inquietudine interiore: «Imprigionato da troppo tempo in queste tenebre infernali».

Manifesta un delicato lirismo che fluttua leggero: «Intelletto e spirito si mescolano in un turbinio di danze e colori»; appaiono delusioni e amarezza: «Conclusi la mia ricerca scoprendomi figlio di nessuno rassegnato all’indifferenza di un’amara solitudine»; il risveglio delle stagioni:« Seducente sensazione della rinata primavera che strada si fa nei miei polmoni» e l’amore:

Svegliati amore

è il gran giorno

Il nostro viaggio

sta per cominciare.

Ho fretta di tante cose

insieme a te.

Siamo o no

i Button dell’amore?


Complimenti Pasquale! Attendo con gioia i tuoi prossimi scritti.

Video YouTube LibrArte: Lettura di una poesia tratta dal libro Il colore dei sogni:



L’AUTORE

Logorroico, lo ammetto. Lo sono mio malgrado. Lo sono anche quando vorrei non esserlo. Finanche con gente incontrata per caso e mai vista prima, un attimo di disattenzione ed il dialogo decolla, carente di riserbo, agguantando rotte inaspettate. Il carburante non termina mai, come accade nei sogni che neppure il tempo riesce a scalfire. Mi interrompo solo quando l’interlocutore, salutando spazientito, si dilegua. Una vastità di pensieri in un circuito all’apparenza chiuso contestualizza nella mia mente personaggi e situazioni, in un loop virtuoso dotato di una propria essenza. Il ventre impone rapidità di azione, smorzando il respiro nel petto compresso, fin quasi a soffocarmi. Non resta che arrendermi ed accettare inerme le pretese di ogni sillaba non pronunciata, di quelle in grado di originare un gran disordine nella vita. Se non parlo, scrivo. Gelosamente custodita in una penna dall’inchiostro blu, la mia anima rimescola emozioni.

Pasquale Cavalera è fondatore di Storie di Libri

Dello stesso autore ho letto: "Prospettive" e "Psichiatra in Ghiaccio con Cannella".


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