A cura di Manuela Moschin
Mi potete seguire anche nel gruppo Facebook Storie di Libri
Buongiorno, oggi vi parlo del Tempio Canoviano situato a Possagno (TV).
Questa è la sua storia:
due mesi prima di morire, Canova scrisse una struggente lettera al nipote Giovanni Zardo Fantolin implorandolo di seguire i lavori di costruzione del Tempio di Possagno:
Per l'amor del cielo, Caro il mio Nanne, ti raccomando per le viscere del Signore, che si faccia tutto con la maggior esatezza! Tu non puoi mai mai immaginarti con quanta aspettazione si parli da per tutto di questa fabrica; dunque solecitudine se è cosa combinabile con l'esatezza; ma, mai né poi mai l'esatezza deve essere sagrificata per niente alla solecitudine! Dunque solidità capo principale, esatezza grandissima nei lavori, poi solecitudine quanta si può senza detrimento delle due altre.
Possagno è il paese natio di Canova. Si tratta di un incantevole sito, nel quale l'artista realizzò "Il Tempio" (Nei precedenti articoli dedicati a Canova vi sono ulteriori approfondimenti). È un'imponente struttura immersa in un paesaggio suggestivo, situata sopra a una deliziosa collina, dove il tempo sembra essersi fermato e la quiete coinvolge i sensi. Vi invito di cuore a visitarlo, ne rimarrete affascinati. Alcune immagini di questo articolo le ho scattate personalmente.
Egli per progettarla ebbe una serie di scambi epistolari con l'amico architetto Giannantonio Selva. Tra le varie lettere ce n'è una datata 5 agosto 1818, nella quale Canova scrisse di aver ricevuto dagli abitanti di Possagno una richiesta di aiuti finanziari, allo scopo di contribuire alla riparazione della vecchia chiesa. Canova, invece, decise di costruire un tempio nuovo, a proprie spese. L'artista a tal proposito sostenne:
La comunità di Possagno, mia patria, mi fece più volte istanza e preghiera, acciocchè volessi concorrere alle spese di alcune riparazioni necessarie alla nostra parrocchiale. Dopo aver considerato che sarebbe perduto ogni e qualunque restauro fatto sopra una vecchia fabbrica, presi la risoluzione di farne edificare una nuova, a mie spese, purché la Comunità concorra a somministrarmi gratuitamente la calce, i sassi e i mavieri (le pietre di Possagno).
La chiesa della Santissima Trinità, conosciuta come il "Tempio Canoviano" è il risultato di una giustapposizione di tre stili in un'unica opera, ossia il greco, il romano e il cristiano. Egli progettò il pronao, ispirandosi allo stile greco del Partenone e per il corpo centrale si rifece al Pantheon romano, inserendo nell'abside l'altare maggiore con la Pala del "Compianto di Cristo", anch'essa realizzata da Canova. Egli, per realizzare il Tempio, costituì un gruppo di esperti formato dall'architetto Giovanni Bosio per i disegni e da Giovanni Zardo, detto Fantolin, per la direzione dei lavori. Per quanto riguarda la sovrintendenza si avvalse, dapprima dell'amico Selva, poiché mori poco dopo, ci fu poi Antonio Diedo. L'11 luglio 1819 fu posata la prima pietra con una solenne cerimonia. Il Tempio è costituito da una doppia fila di otto colonne doriche in stile greco. Sull'architrave è scolpita la dedica alla Trinità DEO OPT MAX UNI AC TRINO (Tempio dedicato a Dio ottimo e massimo, uno e trino) e il fregio è ornato da sette metope in marmo con soggetti sacri dell'antico e nuovo testamento. Le opere sono state eseguite dagli allievi del Canova e rappresentano: la creazione del mondo, la creazione dell'uomo, l'uccisione di Abele, il sacrificio di Isacco, l'annunciazione, la visitazione e la presentazione al Tempio.
All'interno del tempio ci si immerge in un'atmosfera mistica, ricca di fascino, dove al centro della cupola, decorata a cassettoni, si trova l'occhio, dal quale filtra una luce celestiale.
Nella chiesa vi sono, inoltre, collocate le tombe dell'artista e del fratellastro Monsignor Giambattista Sartori vescovo di Mindo, che fu incaricato di completare la costruzione del tempio a causa della morte dell'artista.
Vi ringrazio e vi aspetto nei prossimi articoli.
Manuela
Comments