A cura di Manuela Moschin
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Oggi vi presento Andrea Del Castello, uno scrittore che apprezzai molto anche quando lessi il romanzo La voce della morte. Questa volta Andrea racconta un'avventura per ragazzi, in cui racconta la storia di quattro maturandi che vanno alla ricerca di un tesoro nascosto in una domus. Il romanzo si intitola “Il tesoro di Pompei” Bertoni Editore.
Luogo affascinante e pieno di mistero, il sito archeologico di Pompei continua a essere fonte di ispirazione per gli scrittori e ambientazione suggestiva per le opere letterarie.
Nel romanzo “Il tesoro di Pompei”, i protagonisti sono due ragazzi e due ragazze iscritti al liceo “R. Caccioppoli” di Scafati, città adiacente a Pompei. Roberta è appassionata di archeologia e legge la notizia del ritrovamento di una tavoletta d’argilla: il reperto indica un tesoro nascosto in una stanza segreta sotto la Casa del Poeta Tragico, ma la Soprintendenza non prevede di cominciare subito gli scavi. Roberta capisce che nel mosaico situato all’ingresso di quella domus, il celebre “Cave canem”, sono nascosti gli indizi utili a trovare il tesoro. Così, insieme ai suoi compagni Elisa e Raffaele, decide di rivolgersi a Vincenzo, il migliore della classe, per dare una nuova interpretazione a quella scritta in latino. I ragazzi provano a risolvere l’enigma e a coinvolgere i loro insegnanti, che però restano scettici.
Roberta e i suoi amici sanno che i tombaroli potrebbero provare a trafugare il tesoro anche nell'immediato. E quando Vincenzo si accorge che i suoi appunti sull'analisi del mosaico sono stati rubati da due compagni di classe molto indisciplinati, capisce che non c’è più tempo da perdere. Ai quattro protagonisti non resta che giocarsi l’unica possibilità di salvare i preziosi: anticipare tutti i malintenzionati, a costo di entrare nell’area archeologica quella stessa notte. Ma la caccia al tesoro si trasforma in una caccia all'uomo. E loro ne saranno le prede.
L’autore tratta in prospettiva pedagogica vari temi giovanili come l’amicizia, la scuola, la crescita personale, gli affetti, il conflitto generazionale, miscelandoli con il mistero, la suspense, la ricerca del colpevole e la lotta contro i cattivi, tutti aspetti già affrontati con la precedente produzione poliziesca.
Infatti, negli anni che hanno preceduto la pandemia, Andrea Del Castello ha ottenuto ottimi riscontri con il saggio “Come si scrive un thriller di successo” (Lupi, 2017) e il romanzo “La voce della morte” (Bertoni, 2018). Ha curato la raccolta di racconti “Miti e delitti” (Lupi, 2019) e ha partecipato all’antologia noir “Il tallone di Achille” (Golem, 2019), opera vincitrice del Premio EquiLibri “Città di Cava de’ Tirreni”. Del Castello scrive fiabe per la casa di produzione musicale ReMiFavole e ha pubblicato vari libri e articoli sui diversi ambiti delle discipline umanistiche tra cui musicologia, filmologia e letteratura.
L’autore sta portando il libro nelle scuole con una serie di incontri con allievi delle medie e delle superiori cominciati proprio con la presentazione nell’istituto in cui è ambientata la vicenda.
“I ragazzi di oggi” spiega Del Castello “non sono meno appassionati di lettura riaspetto agli adulti, hanno però tanti stimoli esterni che arrivano soprattutto da internet. Ricondurre una parte di questi stimoli verso la lettura è un dovere della nostra generazione per rimediare all’errore che stiamo facendo, quello di lasciare in eredità ai giovani un mondo meno bello di come lo abbiamo trovato”.
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