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La Dama con l'Ermellino di Leonardo da Vinci


La Dama con l'Ermellino (Ritratto di Cecilia Gallerani) 1488-1490 Olio su tavola, cm 54,8 x 40,3 Cracovia, Czartoryski Muzeum

A cura di Manuela Moschin

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Benvenuti carissimi, oggi vi parlo di un dipinto molto celebre di Leonardo da Vinci intitolato Dama con l'ermellino (1488-1490). La dama ritratta potrebbe essere Cecilia Gallerani (Milano, 1473 – San Giovanni in Croce, 1533), la figlia di un nobile milanese, colta, bella, raffinata e amante all’età di sedici anni del duca Ludovico Sforza (detto il Moro). In seguito, quando il duca prese in moglie Beatrice D’Este, Cecilia sposò il conte Bergamini di Cremona. Su richiesta di Ludovico il Moro, Cecilia Gallerani posò per Leonardo da Vinci allo scopo di realizzare questo splendido dipinto, attraverso il quale il pittore contribuì ad apportare un rinnovamento alla tradizione ritrattistica quattrocentesca, sperimentando la sua teoria dei moti dell’animo, relativa allo studio dei fenomeni ottici, prospettici e sull’uso del colore.

La concezione innovativa del ritratto è qui rappresentata dalla torsione del busto che appare più dinamica, essendo rivolto a sinistra con la testa a destra. Inoltre la figura femminile non venne raffigurata a mezzo busto, ma per intero al fine di rendere la composizione più animata. Sul piano iconologico l’ermellino ebbe negli anni diverse interpretazioni, alcune delle quali alludono alla castità, alla nobiltà d’animo, dei sentimenti e intellettuale. La vivacità manifestata negli occhi della dama è la stessa espressa nello sguardo dell’ermellino e la figura longilinea di Cecilia risulta in armonia con il corpo dell’animale, raffigurato con particolare minuziosità. La presenza dell'animale potrebbe derivare dal cognome della ragazza perché in greco ermellino si traduce galè. Un'altra spiegazione, invece, si rifà alla relazione della dama con Ludovico, che era stato nominato Cavaliere dell'Ordine dell'Ermellino dal re di Napoli.

Nel 1493 Bernardo Bellincioni (Firenze, 1452 – Milano, 1492), poeta della corte di Lodovico Sforza, elogiò in un sonetto il ritratto di Cecilia Gallerani affermando: “Sopra il ritratto di Madonna Cecilia, qual fece Leonardo”. Di che ti adiri? A chi invidia hai Natura Al Vinci che ha ritratto una tua stella: Cecilia! sì bellissima oggi è quella Che a suoi begli occhi el sol par ombra oscura. L’onore è tuo, sebben con sua pittura La fa che par che ascolti e non favella: Pensa quanto sarà più viva e bella, Più a te fia gloria in ogni età futura. Ringraziar dunque Ludovico or puoi E l’ingegno e la man di Leonardo, Che a’ posteri di te voglia far parte. Chi lei vedrà cosi, benché sia tardo, – Vederla viva, dirà: Basti a noi Comprender or quel eh’ è natura et arte.


Vi saluto con affetto.

Manuela

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