Recensione
A cura di Daniela Pittaluga
Prima di essere opera di divulgazione scientifica questa è una testimonianza di amore, amicizia e passione per il corvo reale e per la sua natura, misteriosa e controversa.
Heinrich, attraverso le sue avventure e i suoi appostamenti, le sue arrampicate e le sue adozioni, i suoi successi e i suoi fallimenti, la sua pazienza e i suoi innumerevoli esperimenti, ci racconta un mondo meraviglioso e incredibile, ai più ignoto e, spesso, ignorato. Scopriamo che i comportamenti di questi neri pennuti hanno una complessità e una raffinatezza che li rende creature speciali e intelligenti. La mente dei corvi non è affatto facile da approcciare, men che meno scontata. Piuttosto è l’imprevedibilità del suo funzionamento a renderla così affascinante.
L’inatteso è l’ingrediente che accomuna la relazione di affettuoso rispetto che Heinrich intrattiene con questi splendidi uccelli.
Una storia appassionante e coinvolgente. E, arrivata all’ultima pagina ho chiuso il libro e ho aperto lo sguardo al cielo.
Sinossi
Solo una buona dose di follia può aver spinto Bernd Heinrich a intraprendere la ricerca da cui è nato questo libro sulla mente di una delle creature più straordinarie del pianeta, il corvo imperiale (Corvus corax), l'«uccello-lupo» dei popoli nordici. Per verificare la diffusa credenza, comune a tutte le culture, che i corvi abbiano una intelligenza prodigiosa (per Tucidide erano abbastanza scaltri da non cibarsi di animali morti di peste, e Plinio descrisse il modo ingegnoso in cui riuscivano a bere da un recipiente col collo troppo stretto gettandovi dentro pietruzze per innalzare il livello dell'acqua), Heinrich, poco incline a rimanere nel chiuso di un laboratorio, ha infatti condotto una avventurosa serie di esperimenti e di osservazioni sul campo, vivendo in solitudine nei boschi, arrampicandosi sugli alberi ad altezze vertiginose, e spingendosi a fare da padre adottivo a giovani corvi prelevati dal nido ancora implumi. L'esito è un'indagine che del corvo ci svela tutto: dal comportamento sociale alla sfera affettiva, dalla capacità di riconoscimento individuale alle paure, dai giochi all'alleanza con predatori intelligenti e pericolosi come i lupi. Unendo rigore scientifico e senso dell'umorismo e soprattutto la brillantezza dello stile, Heinrich ci racconta in pagine animate da un contagioso entusiasmo quelli che, alla fine di questo libro, non vedremo più come semplici uccelli, bensì come esseri viventi sommamente espressivi, in grado di comunicare emozioni, intenzioni e aspettative – e che si comportano come se ci capissero
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