A cura di Manuela Moschin
Mi potete seguire anche nel gruppo Facebook Storie di Libri di Pasquale Cavalera Clicca qui: Link Storie di Libri
Leggendo le poesie di Rabindranath Tagore (Calcutta, 1861 - Kolkata, 1941) ci si immerge in un'atmosfera idilliaca, ricca di sentimento, in cui i legami d'amore sono in sintonia con le meraviglie della natura e dove "Le gemme portano le grandi speranze della foresta".
Sono affascinata dalla scrittura di questo poeta, che fu un autore, pittore e musicista indiano, che nel 1913 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura: «Per la profonda sensibilità, la freschezza e la bellezza dei versi con i quali, con consumata capacità, ha reso il proprio pensiero poetico, espresso in inglese con parole proprie, parte della letteratura occidentale.»
L'aria di mezzogiorno
vibra come le ali di velo
d'una libellula.
I tetti delle capanne del villaggio
covano come uccelli
sulle famiglie assopite dal sonno,
mentre un hokil canta, invisibile,
da un ramo solitario.
Le fresche note si versano
sui nostri pensieri
come un torrente sulle selci,
levigandoli in bellezza.
(Da Palataka)
----------------------------------------------------------------------
Il mio cuore è come nube,
vuole vagare in mezzo al cielo.
Aperti gli occhi verso la terra
vuol sorridere come l'alba.
Il sorriso s'unisce alle nubi,
il sorriso vaga per l'aria:
sorriso d'aurora, sorriso di fiore
si spande per il giardino.
Il mio cuore s'innalza in cielo
vuole fiorire come l'aurora.
(Da Sissu)
Vi abbraccio con affetto.
Buona giornata.
Manuela.
Comments