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Venere allo specchio di Rubens


A cura di Manuela Moschin

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Buongiorno in arte con Pieter Paul Rubens e la Venere allo specchio (1613-1614), per la quale il pittore si ispirò vedendo a Madrid nel 1603 le opere di Tiziano. Forme morbide in corpi floridi, attraverso un realismo fotografico, interessarono l'artista, il quale applicò gli stessi principi su diverse altre opere. La Venere è stata ritratta di schiena appena uscita dal bagno, mentre si sta guardando su uno specchio ottagonale sorretto da un putto. Il suo sguardo, però, è puntato diritto verso l'osservatore. In questo modo il pittore fiammingo adottò una strategia per rivelare il volto della donna ritratta. A sinistra invece c'è un'ancella occupata a pettinarle i capelli. Lo stile di Rubens è inconfondibile, dotato di luce calda e di un impetuoso dinamismo. Il poeta francese Charles Baudelaire duecento anni dopo si espresse così:"Vi sono quadri di Rubens che non solo fanno pensare a un fuoco d'artificio colorato, ma sembrano addirittura una serie di fuochi d'artificio lanciati entro la stessa scena". Nel suo trattato intitolato De Imitatione Statuarum, Rubens sostenne che si deve evitare di riprodurre nei dipinti l'effetto della pietra quando si trae ispirazione dalle statue.

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